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Salute e lavoro

La sedentarietà (inattività fisica) è stata identificata a livello mondiale (Organizzazione Mondiale Sanità – OMS) come un importante fattore di rischio ed un problema rilevante per la salute pubblica con ripercussioni sull’assistenza sanitaria. Diversi studi riportano un impatto positivo dell’esercizio fisico nella prevenzione delle malattie cardiovascolari che spesso sono presenti nei pazienti con trapianto d’organo solido; in questa popolazione una regolare attività fisica ha benefici effetti sulla condizione fisica generale (efficienza cardiorespiratoria, abilità motoria, forza muscolare) e sullo stato psicologico.

Il Centro Nazionale Trapianti, attraverso programmi di ricerca e progetti di comunicazione, incentiva la popolazione trapiantata a seguire uno stile di vita attivo (regolare attività fisica), a superare le barriere psicologiche e a reinserirsi nell’ambito sociale e lavorativo in sicurezza.

Le Linee di indirizzo della attività fisica della Conferenza Stato Regioni del 7/3/2019 sostengono l’attività fisica nei soggetti trapiantati e il Centro Nazionale Trapianti promuove e coordina la creazione di una rete multidisciplinare composta da: Centri Regionali Trapianto e Centri Trapianto, Regioni, Società Scientifiche e associazioni di settore, per assistere il paziente trapianto in questo percorso di recupero psico-fisico.

Il miglioramento fisico e psicologico del trapiantato, inoltre, può favorire un pieno reinserimento sociale e lavorativo. I trapiantati che già svolgono attività lavorativa o che cercano di rientrare nel mondo del lavoro dopo temporanea cessazione hanno bisogno di essere rassicurati sull’ottimizzazione e la sicurezza della tipologia di lavoro e delle mansioni svolte. I lavoratori trapiantati, in questo senso, devono essere supportati dal datore di lavoro nella loro ricollocazione e a mantenere uno stile di vita attivo.



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