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Ministero della Salute
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Piano Nazionale Integrato 2011-2014

A cura di:
Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione

Web editing:
M. DE MARTINO



Cap. 3E - Controlli sul Territorio - Anoplophora chinensis (Forster) - Tarlo asiatico

Data di aggiornamento: 14 giugno 2012

Misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Unione di Anoplophora chinensis(Forster) - Tarlo asiatico
(Decisione di esecuzione 2012/138/UE della Commissione)

Tipologia dell'attività:4 c. Controlli ufficiali previsti da norme nazionali e/o comunitarie, diversi dai Piani specifici comunitari con organizzazione e programmazione regionali

Autorità competentiruoli
AC Centrale: MIPAAF, Servizio fitosanitario centrale (SFC) (art. 49 D.Lgs. n. 214/2005)Coordinamento, armonizzazione e vigilanza sull’applicazione dei controlli
Determinazione degli standard tecnici
Determinazione dei requisiti di professionalità e della dotazione minima delle attrezzature per i controlli
Notifica alla Commissione e agli altri Stati membri sui risultati delle indagini e sulla  comparsa del Tarlo Asiatico Anoplophora chinenis in aree precedentemente indenni, sull'istituzione di zone delimitate e sulle misure adottate per eradicare e contenere l'organismo.
AC Regionali: Servizi fitosanitari regionali (SFR) presso i dipartimenti/direzioni  agricoltura o presso agenzie delle Regioni e Province Autonome (art. 50 D.Lgs. n. 214/2005)Pianificazione ed esecuzione dei controlli sulla presenza e diffusione del Tarlo Asiatico nei territori di propria
Segnalazione al SFC in caso di accertamento delle comparsa del Tarlo Asiatico  in aree precedentemente ritenute indenni
Istituzione delle zone delimitate, comunicate al SFC   trasmettendone le mappe e specificando le misure in esse adottate per l'eradicazione e/o il contenimento dell'organismo.
AC Locali: Enti parcoEsecuzione del monitoraggio nei parchi di competenza

 

dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischioIl monitoraggio è più intensivo nelle “zone cuscinetto”, cioè nell’area di almeno 2 km che circonda le zone dove è presente l’infestazione.
frequenza (o criteri per stabilire frequenza)A seconda dello status fitosanitario del territorio, in media 1-3 volte l’anno.
luogo e momento del controlloBoschi, giardini, parchi e alberature pubblici e privati dove sono presenti le piante ospiti dell’insetto,  definite dalla decisione 2012/138/UE specificare (alberi, tra cui citrus e nocciolo); il monitoraggio può essere effettuato durante tutto l’anno in funzione dei diversi stadi evolutivi, con particolare attenzione alla ricerca delle rosure, evidenti soprattutto in autunno e a fine inverno
metodi e tecnicheControlli visivi per determinare la  presenza di sintomi dell’infestazione di Tarlo asiatico (fori larvali e di sfarfallamento, esemplari adulti, erosioni di alimentazione degli adulti, rosure di alimentazione delle larve); in caso di sospetta presenza, analisi distruttiva della pianta.
azioni per i casi di non conformitàAbbattimento immediato delle piante infestate e delle piante che presentano sintomi causati dall’organismo speci­ficato, nonché rimozione completa delle radici; abbattimento di tutte le piante specificate nel raggio di 100 m intorno alle piante infestate
modalità rendicontazione, verifica e feedback

I risultati dei controlli, riportati su verbali di sopralluogo e in un DB a livello regionale, sono comunicati al Servizio Fitosanitario Centrale:

-          immediatamente a seguito di nuovi ritrovamenti dell’insetto;

-         mediante  una relazione annuale entro il 30 aprile





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