Le banche dei tessuti sono delle strutture sanitarie pubbliche, dislocate sul territorio nazionale, che hanno il compito di conservare e distribuire i tessuti che verranno trapiantati, certificandone l’idoneità e la sicurezza secondo quanto stabilito dall’art. 15 della legge 91/1999, che organizza il sistema dei trapianti in Italia.
I tessuti conservati ai fini del trapianto nelle banche vengono prelevati da:
- ossa lunghe (es. testa di femore)
- struttura muscolo-scheletrica (cartilagini, tendini)
- sistema cardiovascolare (arterie, vasi, valvole cardiache)
- tessuto oculare (cornea)
- cute
- placenta (membrana amniotica)
Tali tessuti vengono sottoposti a specifici procedimenti di conservazione in base al tipo di tessuto:
- a +2°C/+10°C: cute e cornea
- in glicerolo: cute
- a +31°C/+37°C: cornea
- -80°C: alcuni tessuti ossei, cute, membrana amniotica
- -140°C in vapori di azoto liquido: tessuti vitali (tendinei, cardiaci, vascolari, membrana amniotica)
- liofilizzazione: tessuto osseo, cornea
Tutte le banche presenti sul territorio nazionale sono autorizzate a svolgere la propria attività. Nel 2004 il Centro Nazionale Trapianti ha avviato un programma biennale di audit (verifica ispettiva) che ha la finalità di certificare che le banche tessuti rispondano ai requisiti richiesti dalla
Direttiva 23/2004 CE. Nell’elenco delle banche dei tessuti è presente il campo “data di certificazione”, le banche che non presentano una voce in questo campo non sono state ancora ispezionate.