Anche per i tessuti, come per gli organi, le équipe di medici che effettuano il prelievo e il trapianto sono diversi da quelli che eseguono l’
accertamento di morte, un provvedimento introdotto per legge con il fine di evitare che vi possa essere qualsiasi tipo di conflitto d’interesse. Il medico che accerta la morte cerebrale di un cittadino non ha alcun interesse che questi divenga un donatore, quindi è fuori luogo pensare che venga diagnosticata frettolosamente e anzitempo la morte del paziente in modo da assicurare dei tessuti (e/o organi) per il trapianto. Inoltre il personale sanitario e amministrativo impegnato nelle attività di prelievo e di trapianto è inoltre tenuto, sempre per legge, a garantire l’anonimato dei dati relativi al donatore e al ricevente.
Come avviene per i prelievi di organi, anche nel mondo dei tessuti vengono categoricamente esclusi da qualsiasi tipo di prelievo pazienti con:
- sieropositività da HIV1 o 2,
- sieropositività contemporanea per HBsAg ed HDV,
- neoplasia maligna in atto (tranne precise eccezioni),
- infezioni sistemiche sostenute da microorganismi per i quali non esistono opzioni terapeutiche praticabili,
- malattie da prioni accertate.