I medici che effettuano i trapianti sono professionisti di settore che si aggiornano continuamente per migliorare sempre più le condizioni dei pazienti trapiantati.
Il trapianto di organi richiede delle procedure di monitoraggio nei confronti del paziente e tempi di intervento ben determinati.
Ai fini dell’accertamento di morte, con criteri neurologici, deve passare un periodo di tempo stabilito (il cosiddetto periodo di osservazione, cui viene sottoposto qualsiasi cittadino indipendentemente dall’eventuale prelievo di organi) prima che si possa procedere all’eventuale prelievo di organi dal cadavere, sempre che questi abbia dichiarato, in vita, la volontà a donare.
In assenza di dichiarazione di volontà del defunto fa fede la decisione dei familiari.
Una volta prelevato l’organo rimangono poche ore per trasportarlo e trapiantarlo in un paziente che si trova in lista d’attesa per quell’organo specifico, poiché la funzionalità di un organo fuori dal corpo è limitata nel tempo.
Ogni passo e procedura, compresa l’individuazione delle figure professionali che devono effettuare la diagnosi di morte e il prelievo (si tratta di équipe rigorosamente distinte) è stabilito e documentato, punto per punto, dalle norme vigenti.
Per quanto riguarda il trapianto di tessuti e cellule lo scenario cambia completamente perché non ci troviamo in condizioni di emergenza estrema come per gli organi. Tuttavia anche per questi tipi di trapianti esistono linee guida e normative che sanciscono protocolli e procedure volti ad assicurare interventi che diano i migliori risultati possibili.