Osservazioni preliminari condotte da uno staff medico selezionato del Centro Nazionale Trapianti sugli sportivi trapiantati hanno dimostrato come l’attività fisica svolga un ruolo terapeutico di primo piano per tutti i trapiantati. L’interesse destato dai primi dati raccolti ha spinto il CNT a disegnare un protocollo di ricerca che dimostri scientificamente la validità dell’attività fisica come “terapia” post trapianto.
RAZIONALE
Sul piano assistenziale è necessario prendere atto che oggi le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei trapiantati e che, per contrastare tale tendenza, risulta urgente mettere in campo le necessarie contromisure mediche e comportamentali.
Per affrontare il problema si intende dimostrare in modo scientifico che l’attività fisica è fondamentale non solo per gli “atleti trapiantati”, ma soprattutto per tutti i trapiantati.
La promozione della prescrizione di una costante attività fisica quale terapia di sostegno per i pazienti affetti da patologie croniche nonché per l’adozione di stili di vita sani, sarebbe determinante per attenuare l’impatto negativo di abitudini poco salubri alla voce “bilancio” della Sanità Pubblica.
OBIETTIVO DELLO STUDIO
Verificare se l’attività fisica prescritta ai trapiantati d’organo, da parte dei medici specialisti in Medicina dello Sport operanti sul territorio (SSN) e somministrata da personale specializzato, è in grado di migliorare sia i parametri biologici sia la condizione fisica del trapiantato, con effetti positivi sulla sopravvivenza dell’organo.
Per maggiori informazioni, consulta il protocollo di ricerca (pdf, 200 Kb).
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