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Donazione e conservazione delle staminali emopoietiche del sangue cordonale

In Italia è consentito donare il sangue del cordone ombelicale a scopo solidaristico, a disposizione della collettività, oppure conservarlo ad uso dedicato. Queste due opzioni non comportano alcun onere economico per la famiglia e rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

La legge italiana sostiene la donazione solidale e dedicata sulla base di alcuni principi:

  • scientifici, fondati sulla cosiddetta “medicina dell’evidenza”. Ad oggi, la principale applicazione clinica delle cellule staminali emopoietiche del cordone è il trapianto, che rappresenta una terapia salvavita e consolidata di grande successo per curare gravi malattie del sangue (come le leucemie), linfomi e alcuni disordini congeniti
  • etici, fondati sulla reciprocità e solidarietà civile che contraddistingue il nostro Sistema Sanitario Nazionale

La conservazione del sangue cordonale ad uso autologo, non è consentita in Italia proprio perché, al momento, non esistono evidenze scientifiche riguardo a un suo impiego a scopo personale al di fuori dei casi previsti dalla normativa di riferimento.

La raccolta del sangue cordonale è una manovra semplice, che viene effettuata dopo la nascita del bambino e del taglio del cordone e quindi non comporta nessun rischio né per la madre né per il neonato. Il sangue cordonale è prelevato solo se in sala parto possono essere assicurati i massimi livelli assistenziali per la mamma e per il neonato.

È possibile donare presso una struttura ospedaliera che risulti accreditata come punto di raccolta (per conoscere i punti di raccolta del sangue cordonale, si può consultare il sito del Centro Nazionale Sangue).

La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato, eseguire un’anamnesi, sottoporsi ad esami del sangue (gratuiti) al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie infettive che possono essere trasmesse al paziente.

Ci sono alcuni casi che escludono e controindicano la possibilità di donare il sangue del cordone, quali l’essere affetto da malattie trasmissibili con il sangue o da altre gravi malattie. Inoltre, la comunità scientifica sconsiglia il prelievo del sangue del cordone nei parti prematuri prima della 37° settimana per tutelare la salute del neonato (34° settimana nel caso di donazione dedicata).

È possibile donare il sangue del cordone ombelicale a scopo “dedicato”:

  • quando il nascituro o un suo consanguineo presenta, o al momento del parto o in epoca pregressa, una patologia per la quale il trapianto di cellule staminali emopoietiche è clinicamente valido;
  • quando nella famiglia c’è il rischio di una malattia geneticamente trasmissibile a futuri figli per la quale il trapianto è una pratica scientificamente appropriata;
  • in caso di patologie che, al momento, non sono ricomprese nell’elenco delle malattie trattabili con il trapianto di cellule staminali cordonali, ma per le quali sussistono comprovate evidenze scientifiche di un loro impiego nell’ambito di sperimentazioni cliniche regolamentate.

Il D.M. 18 novembre 2009 (così come modificato dal D.M. 22 aprile 2014) regolamenta la donazione del sangue cordonale ad uso dedicato.

Per approndire la donazione del sangue cordonale, è disponibile la guida per i genitori realizzata dall'EDQM (Consiglio d'Europa).

 








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